venerdì 25 maggio 2012

La fascia di Van Allen

Uno degli esperimenti più rischiosi del XX secolo fu quello del Project Starfish Prime, avvenuto l'8 luglio 1962.
Ma partiamo da dove tutto ha avuto inizio.
Negli anni '50 il fisico statunitense James Van Allen decise di fare alcuni esperimenti che consistevano nell'inserire, nei satelliti spaziali, la strumentazione per rilevare i misteriosi raggi cosmici.
Questi non sono altro che particelle energetiche presenti nello spazio che circondano la Terra e tutti gli altri corpi celesti.
La strumentazione di Van Allen fu inserita nel primo satellite artificiale americano, Explorer I, il cui lancio avvenne a Cape Canaveral l'1 febbraio 1958.
Sulla base dei dati trasmessi da Explorer I, il fisico fece una incredibile scoperta: trovò, attorno alla Terra, delle radiazioni molto alte che variavano secondo l'altitudine.
Da allora questa cintura di radiazioni fu chiamata la Fascia di Van Allen.
Il fisico ottenne molto successo per quello che aveva scoperto; infatti nel 1960 fu eletto anche uomo dell'anno.
Però nel frattempo i rapporti tra Stati Uniti e Russia peggiorarono e i russi, per dimostrare la loro potenza, lanciarono una piccola arma nucleare nella parte alta dell'atmosfera terrestre.
Questo non piacque agli americani e così decisero di rispondere, dando inizio all'operazione Project Starfish Prime che consisteva nel lanciare nello spazio una bomba all'idrogeno (Bomba H) da 1 megatone.
A valutare l'arma nucleare fu Van Allen che si mostrò preoccupato per quello che poteva accadere, visto che la bomba era 1000 volte più potente di quella dei sovietici e 100 volte più potente della bomba atomica di Hiroshima.
Così l'8 luglio 1962 partì l'operazione e la bomba esplose a 400 km di quota producendo aurore artificiali.
Ma le conseguenze furono più gravi: ad Hawaii le strade divennero tutte buie per lo spegnimento dei lampioni, i satelliti spaziali subirono dei danni e la bomba alterò la forma e la densità della fascia di Van Allen.
L'esercito ebbe molta paura e capì di aver fatto un grande errore a lanciare quella bomba; così il fisico statunitense decise di non lavorare più con le forze militari e continuò la sua ricerca sui raggi cosmici, diventando il pioniere dell'esplorazione planetaria.


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