domenica 28 dicembre 2014

James Bedford: il primo uomo ibernato e la criopreservazione

L'ibernazione è un tema che nel cinema è stato più volte affrontato, come nelle pellicole cinematografiche Amore Per Sempre e Demolition Man, ma il pubblico l'ha sempre situato nella categoria di fantascienza.
Per alcuni scienziati, invece, l'ibernazione è un qualcosa di reale che può avvenire e che è già iniziato diversi decenni fa, precisamente negli anni '60, quando venne sia promosso il congelamento umano sia fondata la prima società di ibernazione e di crionica, la Cryonics Society di New York.
Con il termine crionica si fa riferimento alla conservazione a basse temperature sia di uomini che animali che la medicina attuale non riesce a tenere in vita, con la speranza che in futuro sia possibile ripristinare le loro funzioni vitali e quindi curarli.
La conservazione di un corpo viene realizzato soprattutto con l'utilizzo di una sostanza, detta crioprotettore, che protegge i tessuti biologici dai danni da congelamento, ovvero i danni dovuti alla formazione del ghiaccio.
Inoltre la criopreservazione si basa anche sull'ipotesi di poter conservare la memoria, la personalità e l'identità di un paziente, senza causare danni alle strutture cerebrali che si occupano della conservazione della memoria.
Questo processo, conosciuto meglio come ibernazione, si sta diffondendo sempre più nel mondo: infatti il numero di persone che sta prendendo questa strada dopo la morte sta registrando una forte crescita, arrivando anche a pagare dai 28mila ai 150mila euro.
Il protagonista indiscusso di tutto questo è il professor di psicologia James Bedford, ovvero il primo uomo ibernato, il 12 gennaio del 1967, all'età di 73 anni.


La sua criopreservazione venne affidata alla Cryonics Society della California, ma alla scomparsa di quest'ultima, l'uomo venne trasferito nel 1991 in una nuova criocapsula della società Alcor: gli operatori che si occuparono del trasferimento affermarono che i cubetti di ghiaccio, usati nel 1967, erano completamente intatti e ciò dimostrava che non si erano mai scongelati e che quindi il corpo di Bedford non si era deteriorato.
Concludendo si può dire che James Bedford è entrato sicuramente nella storia e al suo risveglio (chissà quando e se accadrà) si accorgerà di quanto l'umanità sia andata avanti rispetto al 1967, ovvero l'uomo sulla Luna, internet, i cellulari e i pc, la guerra fredda o l'attentato alle Torri Gemelle.
fonte: it.wikipedia.org & estropico.blogspot.it

Ufo a forma di sigaro avvistato dal telescopio di Mauna Kea

L'isola di Hawaii è uno dei posti più belli del mondo e negli ultimi giorni ha fatto parlare di sè, non per qualcosa riguardante il turismo, ma per un probabile avvistamento ufo.
Nell'isola è presente il vulcano Mauna Kea che, grazie alla sua altitudine e  alla sua posizione isolata, rappresenta uno dei posti favorevoli per l'osservazione astronomica.
Infatti sulla sua sommità si trova un osservatorio che comprende numerosi telescopi, come il Subaru Telescope o i telescopi Keck.
Grazie alla registrazione effettuata da uno di questi strumenti, lunedì 14 dicembre alle ore 03.55 è stato filmato un ufo a forma di sigaro, mentre attraversa il cielo ad alta velocità:


Il video, presente nel sito dell'osservatorio CFH (Canada-Francia-Hawaii Telescope), è stato analizzato da numerosi esperti e ci sono varie ipotesi riguardo la natura dell'oggetto: alcuni pensano sia un detrito spaziale, mentre altri escludono l'ipotesi di un aereo.
Altri, invece, lo hanno classificato direttamente come ufo sia per la sua forma (oggetto cilindrico lungo e sottile) sia per la sua forte velocità; quale sarà la verità?
Si tratta di un video reale oppure è stato manomesso da qualcuno che si è divertito ad introdurre un ufo, proprio nella zona di cielo libera da nuvole?
fonte: www.segnidalcielo.it

martedì 23 dicembre 2014

Cosmos: l'età della Terra di Clair Patterson

Nelle diverse puntate di Cosmos-Odissea nello spazio sono state raccontate molte scoperte ed invenzioni di diversi scienziati.
Uno molto importante di cui non si parla molto è stato il geochimico statunitense Clair Patterson, il primo scienziato ad aver calcolato l'età della Terra.
Prima di descrivere la sua scoperta, però, bisogna sapere che l'origine del Sistema Solare è contenuta negli asteroidi ed è proprio attraverso l'analisi di questi che è possibile calcolare l'età del nostro pianeta.
Infatti, analizzando un meteorite, possiamo trovare atomi radioattivi di uranio che, attraverso il loro decadimento radioattivo, si trasformano in torio; quest'ultimo, a causa della sua instabilità, diventa protoattinio e, dopo diverse trasmutazioni nucleari, raggiunge il prodotto stabile del decadimento, ovvero un atomo di piombo.
Quindi, conoscendo la porzione di uranio trasformata in piombo, o meglio il tasso di decadimento dell'uranio, è possibile calcolare l'età di un meteorite che di fatto è la stessa della Terra.
Questo processo chimico servì molto a Patterson nel 1947 quando il fisico Harrison Brown gli offrì un importante lavoro: misurare la quantità di piombo nei zirconi, ovvero cristalli molto resistenti e antichi costituiti da poche parti per milione di uranio che, a causa del decadimento, forma il piombo.
Patterson si mise subito al lavoro: immediatamente si accorse che le quantità di piombo misurate variavano continuamente, mentre ciò non accadeva per le quantità di uranio, calcolate, invece, dal collega George Tilton.


Il geochimico pensò che ciò dipendesse o da precedenti esperimenti effettuati con il piombo nello stesso laboratorio o dall'alta presenza dell'elemento chimico nell'atmosfera terrestre.
Fatte queste considerazioni, iniziò ad eliminare nel laboratorio ogni traccia di piombo, ma i risultati non cambiarono.
La svolta arrivò quando Braun, trasferitosi al California Institute Of Technology in Pasadena, offrì a Patterson un nuovo laboratorio ultrapulito in cui effettuò le sue prime misurazioni di una roccia già datata.
Subito dopo provò con un meteorite, portandolo in una famosa struttura di ricerca in cui era stato appena attivato lo spettrometro di massa più potente del mondo.
Una volta inserito il suo campione, Patterson misurò la quantità di piombo ed uranio e i risultati finali affermarono che la Terra aveva ben 4,5 miliardi di anni.
Come funziona lo spettrometro di massa?
Tramite l'utilizzo di magneti, lo strumento separa gli elementi all'interno di un campione in modo da misurarne la quantità di ognuno.

sabato 20 dicembre 2014

Le stelle calde e fredde dell'ammasso stellare Messier 47

La camera Wide Field Imager (WFI) dell'ESO ha fornito agli astronomi una nuova immagine dell'ammasso stellare aperto Messier 47, situato nella costellazione della Poppa ad una distanza di 1600 anni luce dalla Terra.
Con il termine ammasso stellare aperto si intende un gruppo di stelle nate insieme da una nube molecolare gigante e rimaste unite dalla reciproca attrazione gravitazionale.
Scoperto per la prima volta nel 1664 dall'architetto e astronomo italiano Giovanni Battista Hodierna, Messier 47 non è molto popolato, nel senso che in una regione di 12 anni luce presenta una cinquantina di stelle a differenza delle migliaia di stelle che presentano, invece, altri oggetti simili.

Credit: ESO
In questa immagine si possono notare sia brillanti stelle blu molto calde sia giganti rosse molto più vecchie e fredde di quelle di color bluastro.
Queste relazioni che ci sono tra temperatura, colore e luminosità sono rappresentate attraverso la curva di Planck che non serve soltanto ad intuire l'età di una stella.
Infatti lo studio dettagliato del colore stellare attraverso la spettroscopia ci fornisce molte più informazioni, come la velocità di rotazione stellare o la composizione chimica di una stella.
fonte: www.eso.org & it.wikipedia.org

martedì 16 dicembre 2014

Hubble: 100 nebulose planetarie riunite in una sola immagine

L'Hubble Space Telescope è stato uno dei pochi telescopi che ha fotografato numerose nebulose planetarie nello spazio, fornendo agli scienziati, non solo immagini spettacolari, ma anche dati e informazioni su questi misteriosi oggetti cosmici.
Con il termine nebulosa planetaria si indica una nebulosa a emissione che si origina quando viene espulso il gas ionizzato degli strati più esterni di una gigante rossa.
Questo termine, adottato per la prima volta nel 1780 dall'astronomo William Herschel, non è molto appropriato perchè non ha nulla a che fare con i pianeti e, nonostante questo, gli scienziati continuano ad utilizzarlo, senza aver mai pensato ad una modifica successiva.
Negli ultimi mesi Judy Schmidt, astrofotografa che si occupa del montaggio delle foto dell'Hubble, ha lavorato ad un progetto interessante ed il risultato è stato sorprendente: in una sola immagine ha riunito 100 nebulose planetarie che si trovano nella nostra galassia, la Via Lattea.

Credit: NASA/ESA/Judy Schmidt
Osservando l'immagine si possono notare numerose nebulose famose, come Nebulosa Elica, Nebulosa Clessidra, Nebulosa Eschimese, NGC 5189, Nebulosa Farfalla e M57.
fonte: it.wikipedia.org & www.link2universe.net

giovedì 11 dicembre 2014

Misteriosi segnali provenienti dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Lo scorso 12 novembre è stato un giorno importante per l'Agenzia Spaziale Europea quando il lander Philae è riuscito ad atterrare senza problemi sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
In questi giorni, però, la missione sta facendo parlare di sè per altro: l'Esa ha rilasciato una dichiarazione in cui ammette di aver ascoltato, alcuni giorni prima dell'atterraggio del lander, misteriosi segnali provenienti dalla cometa:
"La cometa sembra emettere un canto sottoforma di oscillazioni nel campo magnetico intorno a 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Queste oscillazioni sono al di sotto dell'udito umano e, per renderle udibili, abbiamo dovuto aumentare il volume della registrazione".
Queste dichiarazioni non hanno convinto pienamente gli ufologi, soprattutto quando l'agenzia spaziale ha spiegato in modo scientifico il fenomeno: il suono sarebbe prodotto dal rilascio di particelle neutre nello spazio che si caricherebbero elettricamente grazie al processo di ionizzazione.


Subito dopo, però, gli ufologi sono intervenuti, soprattutto il ricercatore Ufo Scott Waring, le cui dichiarazioni e teorie sono state pubblicate su The Inquisitor News:
"Il vero obiettivo della missione Rosetta è quella di scoprire l'origine di questi segnali che la Nasa riceve da ben 20 anni.
Secondo me si tratta di un codice, o meglio di una comunicazione tra varie razze aliene; probabilmente è il loro modo di comunicare e noi abbiamo bisogno di comprendere i loro messaggi".
fonte: www.segnidalcielo.it

mercoledì 3 dicembre 2014

Hayabusa 2: inizia il viaggio della sonda verso l'asteroide 1999 JU3

Dopo diversi rinvii a causa del maltempo, oggi 3 dicembre da Tanegashima (Giappone) l'agenzia spaziale giapponese ha lanciato con successo nello spazio la sonda Hayabusa 2.
L'obiettivo di questa missione sarà quello di raccogliere molti campioni del suolo di un asteroide di diametro di 900 m, chiamato 1999 JU3.
Quando la sonda raggiungerà l'asteroide nel 2018, farà atterrare sul suolo del corpo spaziale vari rover: il più importante tra questi, di peso pari a 10 kg, si muoverà grazie ad una molla che gli permetterà di compiere diversi salti, mentre gli altri rover più piccoli cercheranno di raccogliere dei campioni.
Una volta raggiunto l'obiettivo, la sonda ritornerà sulla Terra nel 2020 per riportare indietro tutti i dati raccolti: questo materiale aiuterà gli scienziati a comprendere la nascita del Sistema Solare, i cui pianeti rocciosi si sono formati proprio dallo scontro tra asteroidi molto simili a 1999 JU3.
fonte: www.focus.it

lunedì 1 dicembre 2014

Texas: avvistata una flotta di ufo a Pasadena

Dicembre è arrivato, ma Novembre è stato un mese importante per l'ufologia perchè si sono verificati numerosi avvistamenti ufo in varie parti del mondo.
Uno molto interessante e non ancora trattato è quello avvenuto lo scorso 8 novembre a Pasadena (Texas) dove una persona ha ripreso con il proprio cellulare un'enorme flotta di oggetti volanti non identificati, apparsi in pieno giorno.
Ecco il video:


Ecco ciò che ha dichiarato il testimone:
"Erano le 12.00 e, mentre aspettavo il verde del semaforo, ho osservato il cielo e ho notato l'apparizione improvvisa di diversi oggetti volanti completamente fermi.
La mia curiosità mi ha spinto a fermarmi in un parcheggio per filmare l'avvistamento con il mio cellulare: potevo contare ben 50 di questi oggetti, ma in una frazione di secondo sono poi scomparsi dalla mia vista".
fonte: www.segnidalcielo.it
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