giovedì 22 maggio 2014

Cosmos: Edmond Halley e i suoi studi sulle comete

Il documentario su National Geographic che tratta l'evoluzione dell'Universo, Cosmos, sta registrando un notevole successo non solo in America ma anche in Italia.
In una delle prime puntate è stato trattato il tema delle comete e del grande scienziato Edmond Halley.
Nell'antichità la cometa era interpretata come un cattivo presagio ed il termine, derivante dal latino, significa proprio disastro.
L'apparizione di una cometa nel cielo diffondeva sempre paura tra la gente ed è ciò che accadde quando nel 1664 una cometa venne vista in Europa, periodo in cui subito dopo si diffuse la peste e il famoso incendio di Londra.
Tra tutti però c'era un bambino ad Oxford che non temeva per niente questi oggetti cosmici, anzi li ammirava: si trattava di Edmond Halley.
Grazie all'appoggio di suo padre, Halley coltivò le sue passioni e la sua conoscenza aiutò molto la scienza, per esempio fu il primo a disegnare la mappa del cielo nell'emisfero sud, permettendo quindi ai marinai e ai mercanti di poter navigare su tutti i mari del mondo semplicemente seguendo le stelle.
Subito dopo entrò nella Royal Society, la massima autorità nel campo della scienza il cui motto era NULLIUS IN VERBA che in parole semplici vuol dire guardare con i propri occhi e mettere sempre in discussione le certezze.


In questa accademia delle scienze Halley conobbe molti scienziati, come Robert Hooke e Christopher Wren.
In quei tempi l'astronomo era ossessionato dal movimento dei pianeti e dalle loro orbite ellittiche: i suoi dubbi però scomparvero ben presto, quando Isaac Newton gli spiegò la sua legge di gravitazione universale, ovvero che l'attrazione gravitazionale diminuisce con l'inverso del quadrato della distanza.
Successivamente Halley fece molte altre scoperte, come la prima mappa del campo magnetico terrestre, perfezionò la campana subacquea e realizzò la mappa meteorologica, ancora in uso nei giorni nostri.
Ma Edmond è ricordato soprattutto per i suoi studi sulle comete.
Iniziò a raccogliere testimonianze ed osservazioni di comete apparse in Europa tra il 1472 e il 1698 ed analizzandole arrivò ad una conclusione: le comete sono legate al Sole e descrivono lunghe orbite ellittiche.

La cometa di Halley nelle tre osservazioni del 1531, 1607 e 1682
Inoltre notò che le comete apparse nel 1531, nel 1607 e nel 1682 erano in realtà la stessa, una singola cometa che tornava ogni 76 anni, ovvero la cometa Halley.
Concludendo, possiamo dire che le leggi di Newton hanno aiutato molto Edmond Halley nelle sue scoperte, o meglio gli hanno permesso di vedere il futuro e di predire con certezza il ritorno delle comete.


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