lunedì 30 settembre 2013

La prima immagine spettacolare della camera ArTeMis montata su APEX

Grandi risultati sono stati ottenuti da un nuovo strumento installato sul telescopio APEX (Atacama Pathfinder Experiment), ubicato nel deserto di Atacama.
Lo strumento, chiamato ArTeMiS, è una camera submillimetrica a grande campo di vista, che migliorerà l'APEX in quanto permetterà di ottenere mappe del cielo a grande campo più velocemente e con più pixel.
L'installazione di ArTeMiS non è stata facile perchè l'equipe ha dovuto combattere contro condizioni climatiche davvero estreme, infatti la neve sulla Plana di Chajnantor aveva coperto completamente l'edificio di controllo di APEX.
Dopo l'installazione l'equipe ha utilizzato subito lo strumento per alcuni progetti scientifici ed il suo primo bersaglio è stata la regione di formazione stellare NGC 6334, conosciuta meglio con il nome di Nebulosa Zampa di Gatto.
Scoperta nel 1837 dall'astronomo John Herschel, appartiene al Braccio del Sagittario della Via Lattea ed è visibile nella costellazione dello Scorpione.
Ecco l'immagine spettacolare che ha prodotto lo strumento ArTeMiS, montato su APEX, riguardo la nebulosa:

Credit: ArTeMiS team/Ph.Andrè, M.Hennemann, V.Revèret et al./ESO/
J.Emerson/VISTA Acknowledgment: Cambridge Astronomical Survey Unit
La fotografia mostra il bagliore rilevato alla lunghezza d'onda di 0,35 millimetri, proveniente dalle nubi dense di grani di polvere interstellare.
Le osservazioni di ArTeMiS sono mostrate in arancione, sovrapposte a una veduta della stessa regione nella banda del vicino infrarosso ottenuta dal telescopio VISTA.
fonte: www.eso.org & it.wikipedia.org

venerdì 27 settembre 2013

Pakistan: isola emerge dopo un forte terremoto

Credit: Reuters
Alcuni giorni fa, precisamente il 24 settembre, il Pakistan è stato colpito da un forte terremoto di 7,7 gradi.
L'epicentro si trovava a 50 km dalla città di Awarn e la regione più colpita è stata quella del Baluchistan dove sono stati registrati numerosi danni alle infrastrutture ma soprattutto la morte di 265 persone.
Questo terremoto però entrerà nella storia per una particolarità: ha provocato la nascita geologica di una piccola isola, distante 600 metri dalla città portuale di Gwadar, nel Mar Arabico.
L'isola presenta una altezza di 18 metri con una lunghezza di circa 200 m e larghezza di 100 m.
E' stata subita analizzata dai geologi, tra cui il geologo della marina del Pakistan, Mohammed Danish, che ha trovato una relazione tra l'isolotto e il terremoto.
Secondo le sua analisi pare che l'isola si sia formata dall'innalzamento del fondale marino, dopo il movimento tettonico che ha provocato il terremoto.
I sismologi, invece, dichiarano che l'isolotto avrà una vita breve e potrebbe anche scomparire in alcune settimane.
Nonostante questa ipotesi molta gente si sta recando sull'isola ma i geologi hanno dichiarato di fare attenzione perchè potrebbero rimanere intossicati, a causa dei fumi e gas tossici che vengono rilasciati dalle rocce dell'isolotto.
fonte: www.link2universe.net

giovedì 26 settembre 2013

Lo spazio di Gravity al cinema il 3 ottobre

Il prossimo 3 ottobre uscirà nei cinema un film di fantascienza che ha ricevuto critiche positive all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Si tratta di Gravity di Alfonso Cuaròn, regista di Harry Potter-il Prigioniero di Azkaban e I Figli degli Uomini.
Il regista ha dovuto lavorare per 5 anni a questo film, visto che allora non c'era la tecnologia adatta, e per questo motivo è stato costretto a inventarla, sia per mostrare gli astronauti che si muovono nello spazio in assenza di gravità sia per realizzare riprese continue senza interruzioni.
I protagonisti sono due grandi star hollywoodiane: George Clooney e Sandra Bullock che ha battuto la concorrenza di Marion Cotillard, Scarlett Johansson e Blake Lively.
Il trailer lo trovate cliccando sul seguente link: Gravity trailer.
TRAMA
Due astronauti sono in missione su una base spaziale e tentano un disperato ritorno sulla Terra, dopo che tutti gli altri membri del team sono rimasti vittime dell'impatto con un meteorite.
fonte trama: www.comingsoon.it

mercoledì 25 settembre 2013

La Terra abitabile per altri 1,75 miliardi di anni

Sulla rivista scientifica Astrobiology è stata pubblicata una ricerca di Andrew Rushby che ci fa riflettere sul futuro dell'umanità.
L'uomo pensa che la vita sulla Terra continuerà fino alla morte del Sole ma in realtà non è così.
Basandosi su parametri di abitabilità, come la presenza di acqua liquida o temperature non troppo alte, la ricerca sostiene che la Terra rimarrà abitabile per circa 1,75 miliardi di anni.
Dopo tutto questo tempo il pianeta entrerà nella cosiddetta zona calda intorno al Sole e ciò aumenterà notevolmente le temperature, causando l'evaporazione dei mari e quindi l'estinzione della vita.
Rushby ha dichiarato:
"Ovviamente le condizioni per gli umani saranno invivibili già molto prima di allora, anche con un piccolo aumento della temperatura.
Quando saremo quasi alla fine dell'abitabilità del pianeta, molto probabilmente solo i microbi riusciranno a sopravvivere".
La Terra però non è stata sempre abitabile e la vita è apparsa dopo un lungo tempo fino ad arrivare a forme molto complesse come noi: per esempio gli insetti sono apparsi 400 milioni di anni fa, i dinosauri 300 milioni di anni fa, i fiori 130 milioni di anni fa fino ad arrivare agli umani moderni, apparsi solamente 200.000 anni fa.
L'unica soluzione per salvare l'umanità sarà quella di trasferirsi in un nuovo pianeta e il più adatto sarebbe Marte, visto che resterà abitabile per altri 6 miliardi di anni.
fonte: www.link2universe.net

martedì 24 settembre 2013

Siria: ufo attaccato dai soldati di Assad

In questo periodo la Siria non sta facendo parlare di sè solo per la guerra ma anche per gli oggetti volanti che si stanno notando nei cieli di Damasco.
Mai si era verificata un'invasione di ufo in questa parte del mondo, infatti gli esperti stanno cercando di capire quale sia il motivo.
Il primo vero avvistamento si era verificato lo scorso giugno quando nel cielo della capitale siriana era apparso un enorme oggetto volante.
Ancora oggi si sta analizzando quel video, che ha fatto il giro del mondo, per individuare segni di una possibile manomissione delle immagini.
In questi giorni, invece, sta girando sul web un altro filmato interessante:


Possiamo notare le forze armate siriane che cercano di abbattere un ufo (secondo loro un drone spia) che viaggia lentamente nel cielo.
Ma accade qualcosa di inaspettato quando i soldati iniziano a sparare: l'ufo scompare misteriosamente per poi riapparire qualche secondo dopo.
Un drone non possiede assolutamente una simile abilità e quindi ora si cerca di capire se si tratta dell'ennesimo fake oppure no.
fonte: www.segnidalcielo.it

lunedì 23 settembre 2013

Astronomi osservano una potente eruzione vulcanica su Io

Credit: NASA/JPL
Un team di astronomi, utilizzando il telescopio Keck II, ha osservato un evento straordinario su una delle tante lune di Giove, Io.
Questo satellite è un mondo molto attivo, visto che sulla sua superficie sono stati individuati ben 400 vulcani attivi e, con un diametro di 3642 metri, è la quarta luna più grande del Sistema Solare.
L'astronomo e professore Imke de Pater ha assistito ad una potente eruzione sul satellite che ha coperto un'area di 30 km quadri; ecco le sue dichiarazioni:
"L'ultima eruzione vista su Io è stata estremamente energetica e tutte le eruzioni che avvengono in quel mondo sono così potenti da poter essere viste anche dalla Terra.
Con le camere infrarosse montate sul telescopio Keck II, siamo riusciti ad ottenere molti più dettagli, infatti si vedevano le fontane di lava che fuoriuscivano da una regione importante del satellite chiamato Rarog Patera".
Purtroppo non sono state ancora pubblicate immagini sull'eruzione e per il futuro la luna di Giove verrà continuamente osservata dagli scienziati per comprendere meglio come funziona geologicamente".
fonte: www.link2universe.net

venerdì 20 settembre 2013

Scoperto un antico osservatorio astronomico a Machu Picchu

Una scoperta eccezionale è stata fatta da un team di ricercatori peruviano-polacco riguardo i resti di un edificio sconosciuto situato a Machu Picchu.
Per chi non lo conoscesse, Machu Picchu è un sito archeologico inca peruviano situato nella valle dell'Urubamba a circa 2500 m sul livello del mare.
Considerato nel 2007 una delle sette meraviglie del mondo moderno, questo sito potrebbe nascondere, secondo i ricercatori, un antico osservatorio astronomico.
Il professore Mariusz Ziolkowski a capo della ricerca ha dichiarato:
"Nonostante il terreno un pò particolare, siamo riusciti a realizzare delle scansioni laser 3D per preparare successivamente un modello di questo sito complesso.
Analizzando i risultati delle analisi possiamo dire che si tratta di una struttura utilizzata da un gruppo di preti-astronomi Inca per osservare le posizioni di corpi celesti lungo l'orizzonte.
Ma non si tratta dell'unico osservatorio astronomico di Machu Picchu perchè lo scorso anno per caso ne abbiamo scoperto un altro, chiamato El Mirador, i cui risultati del lavoro sono stati presentati alla Conferenza Internazionale della Società Europea per l'Astronomia nella Cultura.
Continueremo a lavorare a Machu Picchu per comprendere meglio la conservazione della pietra e per realizzare lavori di archeoastronomia".
fonte: www.link2universe.net

giovedì 19 settembre 2013

Le giovani stelle della Nebulosa Gambero

L'osservatorio del Paranal dell'Eso continua a fornire agli astronomi immagini dettagliate di diverse regioni del cosmo.
L'ultima riguarda la Nebulosa Gambero (nota anche con il nome di IC 4628), situata nella costellazione dello Scorpione ad una distanza di 6000 anni luce dalla Terra.
L'immagine è stata ottenuta utilizzando il VST (VLT Survey Telescope); questa nebulosa è un'enorme regione ricca di gas e polvere oscura che producono giovani stelle caldissime e brillanti.
Queste stelle emettono una radiazione intensa, soprattutto nell'ultravioletto, ed è proprio questa luce che fa risplendere il gas, poichè la radiazione strappa gli elettroni dagli atomi di idrogeno, che si ricombinano successivamente per poi rilasciare energia sotto forma di luce.
Sappiamo che ogni elemento chimico emette una luce di color diverso ed in questo caso l'idrogeno è di color rosso.

Credit: ESO. Acknowledgement: Martin Pugh
Nell'immagine possiamo notare le giovani stelle che appaiono di colore bianco, un enorme ammasso stellare, Collinder 316, e strutture scure e cavità, dove la materia interstellare è stata espulsa da potenti venti, generati dalle vicine stelle calde.
La Nebulosa Gambero si estende per 250 anni luce ma negli ultimi anni è stata trascurata dagli astronomi sia per la sua debolezza sia perchè la luce viene emessa a lunghezze d'onda a cui l'occhio umano non è sensibile.
fonte: www.eso.org

mercoledì 18 settembre 2013

Il pendolo di Foucault nel doodle di oggi

Google è solito omaggiare con il suo doodle, o scarabocchio, grandi nomi del cinema, della musica, della letteratura e della scienza.
Oggi è toccato al mondo della fisica e ad un grande nome, Leon Foucault, che avrebbe compiuto il suo 194esimo compleanno.
Foucault è un nome che va ricollegato al pendolo: in effetti, l'invenzione del pendolo risulta essere il suo contributo più importante con il quale dimostrò la rotazione della Terra.
Foucault posizionò all'interno del Pantheon di Parigi un pendolo con una massa rilevante di 28 kg sospesa grazie a un filo lungo 67 metri. 
Il pendolo avrebbe dovuto lasciare linee uguali per direzione, ma le cose andarono diversamente: i segni avevano direzioni sempre diverse e questo dimostrò che a muoversi sotto il pendolo era la Terra.


Il doodle mostra proprio l'attrezzatura del pendolo di Faucault: in esso viene indicata l'ora e la latitudine a cui si trova l'utente. 
Cliccando sul mappamondo potrete modificare la latitudine, mentre con un click sull'orologio verrà modificato l'orario.

martedì 17 settembre 2013

Hubble: astronomi scoprono un enorme ammasso stellare

Credit:NASA/ESA/Hubble Heritage
Team
Un team di astronomi, utilizzando il potente Hubble Space Telescope, è riuscito ad individuare il più grande gruppo di ammassi globulari stellari mai visto.
Con il termine ammasso globulare indichiamo palle molto dense contenenti migliaia di stelle e il 95% di questi ammassi si sono creati nei primi anni della nascita dell'universo, più o meno nei primi 2 miliardi di anni.
Il grande ammasso scoperto è costituito da ben 160.000 ammassi, presenti all'interno del nucleo di un enorme gruppo di galassie, conosciuto con il nome di Abell 1689.
Inoltre è stato trovato un legame tra gli ammassi e la quantità di materia oscura presente.
Sappiamo che questo tipo di materia è molto importante perchè è grazie ad essa che si formano quelle meravigliose strutture che noi vediamo nel cosmo.
Infatti gli astronomi hanno scoperto che gli ammassi di Abell 1689 si sono formati vicino al centro del gruppo di galassie, proprio dove è presente un'alta quantità di materia oscura.
Man mano che ci si allontana dal centro il numero degli ammassi decresce, avendo contemporaneamente un calo della quantità di materia invisibile.
fonte: www.link2universe.net

lunedì 16 settembre 2013

Voyager 1 entra nello spazio interstellare

Chi lo avrebbe mai detto che la missione Voyager 1, lanciata nel lontano 1977, sarebbe entrata nella storia per esser stata la prima sonda ad entrare nello spazio interstellare?
Nessuno ci avrebbe scommesso ma intanto alcuni giorni fa, il 12 settembre, gli scienziati della Nasa hanno confermato che Voyager 1, dopo 19 miliardi di km, è entrata già un anno fa nello spazio interstellare.
Attualmente la sonda è circondata da un plasma carico, non più proveniente dal Sole, ma presente nello spazio tra le stelle; secondo i dati pare che il plasma interstellare sia molto più denso di quello solare.

Il puntino blu è Voyager 1, visto in onde radio dal
radio-telescopio VLAB, a 19 miliardi di km.
E' una immagine storica perchè mostra la prima sonda
uscita dal Sistema Solare. Credit: NRAO/AUINSF
Dopo la conferma diversi scienziati hanno rilasciato delle dichiarazioni importanti, tra cui il capo della missione Ed Stone:
"Ce l'abbiamo fatta; penso che questo sia il primo grande passo dell'umanità nello spazio interstellare.
Secondo le previsioni pare che la sonda continuerà per altri 7 anni ad inviarci dati sullo spazio profondo.
Questa impresa entrerà sicuramente negli annali della storia della scienza e sono sicuro che, un giorno, i futuri esploratori spaziali riusciranno a raggiungere Voyager e si renderanno conto dell'importanza che ha avuto nei nostri anni".
Inoltre è stato pubblicato un video in cui si sentono i suoni che hanno udito gli astronomi mentre intercettavano i dati della sonda:


Questi suoni non sono altro che le vibrazioni del plasma interstellare catturate dalle antenne della sonda.
Per quanto riguarda il futuro della missione, Voyager 1 è stata puntata ora verso la costellazione Ofiuco e tra circa 38.000 anni passerà ad 1,7 anni luce da una stella della costellazione dell'Orsa Minore, AC+793888.
Dopo questo incontro ravvicinato si dirigerà verso il centro della Via Lattea.
fonte: www.link2universe.net

mercoledì 11 settembre 2013

Scoperta una nuova cometa Lovejoy visibile a novembre 2013

Un astronomo australiano, Terry Lovejoy, ha annunciato alcuni giorni fa la scoperta di una nuova cometa da aggiungere alla sua collezione, dopo la cometa Lovejoy del dicembre 2011.
Questa cometa entrò nella storia per il fatto di essere sopravvissuta ad un incontro ravvicinato con il Sole e per esser stata fotografata dall'astronauta Dan Burbank, direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Traiettoria della cometa C/2013 R1 Lovejoy. Credit: NASA
La cometa appena scoperta, invece, è stata nominata C/2013 R1 Lovejoy ed è stata individuata precisamente lo scorso 9 settembre con il telescopio riflettore Schmidt-Cassegrain da 20 cm.
Allora la cometa presentava un magnitudo di 14,5 nei cieli notturni ma, secondo le ultime osservazioni, pare che la sua luminosità stia aumentando.
Infatti per il 23 novembre, il giorno del suo passaggio, avrà un magnitudo pari ad 8 e passerà a 61,3 milioni di km dalla Terra, nella costellazione dell'Orsa Maggiore.
Un paio di giorni dopo, invece, avremo la possibilità di osservare un'altra cometa, ISON, che raggiungerà una luminosità 10 volte superiore a quella di Venere nel cielo notturno.
fonte: www.link2universe.net

martedì 10 settembre 2013

Cassini: novità sui geyser di Encelado

La sonda Cassini, dopo un lungo periodo di osservazioni, ha fornito agli scienziati dati fondamentali per comprendere i famosi geyser di Encelado, piccola luna di Saturno scoperta da William Herschel nel 1789.
Questi geyser sono ricchi di ghiaccio d'acqua, composti organici e minerali e, con queste osservazioni, si è scoperto che l'intensità dei getti dipende dalla posizione della luna rispetto a Saturno; inoltre gli scienziati sono sempre più convinti che al di sotto della crosta ci sia un enorme oceano liquido.

Le immagini di Encelado visto in due punti diversi sulla sua orbita attorno
 a Saturno. Credit: NASA/JPL/Caltech/SSI
Due membri del team Cassini, Matt Hedman e Christophe Sotin, hanno dichiarato:
"I getti di Encelado funzionano come gli ugelli regolabili degli spruzzatori da giardino.
Gli ugelli si chiudono quando il satellite è molto vicino a Saturno, mentre si aprono quando Encelado si trova nel punto più lontano.
Ciò vuol dire che tutto dipende dall'azione gravitazionale del pianeta sulla struttura della luna, che causa l'apertura delle zone del polo sud del satellite, chiamate Tiger Stripes, dove sono presenti i famosi geyser di Encelado.
Infine abbiamo analizzato meglio il comportamento dei geyser, quando la struttura del satellite subisce un cambio di stress, e il risultato ottenuto ci suggerisce che l'origine dei geyser proviene da un grande corpo d'acqua sotterraneo".
fonte: www.link2universe.net

lunedì 9 settembre 2013

Nasa: una tra Curiosity e Cassini rischia la chiusura

Cattive notizie arrivano dalla Nasa: dopo l'approvazione del budget per l'anno 2013, sono state annunciate le previsioni per il 2014.
A causa della crisi economica mondiale ci sono stati dei tagli notevoli, soprattutto sull'esplorazione planetaria, e ciò potrebbe chiudere una missione spaziale.
Dopo i rinvii delle missioni robotiche su Europa e su Titano, Curiosity e Cassini potrebbero rischiare la chiusura, visto che la prima richiede 50 milioni di dollari annuali mentre la seconda 60 milioni di dollari.
La decisione spetterà ad una commissione speciale che annuncerà la sua scelta nei primi mesi del 2015.
Secondo i dati attuali pare che Cassini sia quella più vicina alla chiusura, visto che lavora da ben 16 anni sui pianeti gassosi.
Nonostante i problemi d'età, la sonda ha comunque fornito, in tutto questo tempo, dati importanti su Saturno, sulla complessa atmosfera di Titano e sui geyser di Encelado.
Tutto questo non può essere dimenticato; inoltre gli scienziati avevano in programma per il futuro di spingere la sonda verso gli anelli di Saturno, fino ad arrivare ai suoi poli.
Ma per una questione economica tutto questo potrebbe sparire, per dare fiducia, ancora una volta, a Curiosity, arrivato nel 2012 sul pianeta rosso.
Il rover è ancora all'inizio delle sue indagini e i suoi strumenti sono davvero potenti per fornire informazioni sulla storia chimica e fisica di Marte.
Ha il vantaggio di poter funzionare ancora per molti altri anni e potrebbe attraversare distanze molto grandi del suolo marziano, sperando di trovare un giorno la prova della vita passata su Marte.
fonte: www.link2universe.net

venerdì 6 settembre 2013

Cassini: il mistero del collare polare di Titano

La sonda spaziale Cassini continua a fornirci informazioni interessanti su Saturno e le sue lune, tra cui Titano.
Questo satellite è molto interessante perchè presenta una spessa atmosfera di azoto ed un ciclo liquido con piogge, laghi, mari, fiumi e nuvole.
Poichè la sua distanza dal Sole è elevata, sulla sua superficie l'acqua non è liquida, come sulla Terra, ma le temperature presenti sono adatte per mantenere in forma liquida e gassosa il metano e l'etano, dando vita a questo ciclo, unico nel Sistema Solare.

Titano e il suo collare attorno al polo nord. Credit: NASA/JPL
L'ultima scoperta di Cassini su Titano riguarda una foto, ottenuta nell'ultravioletto, che ha permesso alla sonda di osservare, per la prima volta, una fascia, inclinata di 32° verso destra, che circonda il polo nord, simile ad un collare.
Questo strano oggetto venne osservato anche in passato da Voyager 2 e dall'Hubble Space Telescope ma ancora oggi non si sa quale sia la causa e come si evolve.
fonte: www.link2universe.net

giovedì 5 settembre 2013

La Nasa affida al telescopio WISE una nuova missione sugli asteroidi

Credit: NASA/JPL
Il WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer) è un telescopio spaziale infrarossi molto potente che ha fornito agli astronomi informazioni importanti sull'universo.
Le sue missioni erano principalmente due: la prima consisteva nella mappatura ad infrarossi del cielo, mentre la seconda, chiamata NEOWISE, aveva l'obiettivo di scoprire migliaia di asteroidi che si aggiravano nel Sistema Solare.
La Nasa però ha deciso negli ultimi mesi di affidargli una nuova missione della durata dii tre anni.
L'obiettivo sarà quello di individuare tutti gli asteroidi presenti entro 45 milioni di km dall'orbita terrestre attorno al Sole, per studiare la loro riflettività e le loro proprietà termiche.
In questo modo verrà creato un vero e proprio catalogo degli asteroidi, che potrebbero rappresentare in futuro un pericolo per il nostro pianeta  ma servirà anche per una missione futura della Nasa.
Gli scienziati hanno intenzione di catturare un asteroide per spostarlo dalla sua orbita a quella lunare e, se ciò andrà a buon fine, dal 2025 inizieranno le prime missioni umane dirette verso gli asteroidi.
fonte: www.link2universe.net

mercoledì 4 settembre 2013

Due ufo avvistati attorno alla cometa ISON

La Cometa ISON composta da tre
corpi. Fonte:misteroufo.blogspot.it
Il prossimo 28 novembre nel cielo avremo la possibilità di osservare una cometa che raggiungerà una luminosità di 10 volte superiore a quella di Venere, nel cielo notturno.
Si tratta della Cometa ISON che da diversi mesi viene studiata dagli astronomi per comprendere le origini di formazione del Sistema Solare.
In questi giorni però sono uscite immagini interessanti di questo corpo che passerà, fra un paio di mesi, vicino al Sole ad una distanza di 1,1 milioni di km.
E' uscito un video in cui si nota come ISON sia composta incredibilmente da tre diverse parti ma la parte interessante è la presenza di due ufo a forma di sigaro in orbita attorno alla cometa:


Gli ufo si nascondono dietro ISON forse per non essere rilevati o molto probabilmente stanno guidando la cometa verso un punto preciso.
Un'altra ipotesi potrebbe essere quella di evitare un impatto sulla Terra, visto che, con i suoi 5 km di diametro, potrebbe eliminare la vita sul nostro pianeta.
fonte: misteroufo.blogspot.it

martedì 3 settembre 2013

HIP 102152: il più vecchio gemello solare individuato con il VLT

Grande scoperte arrivano da un team di astronomi brasiliani che, attraverso l'utilizzo del VLT (Very Large Telescope), ha individuato un gemello solare, HIP 102152, situato a 250 anni luce da noi e più vecchio del nostro Sole di circa quattro miliardi di anni.
Per decenni gli scienziati hanno ricercato gemelli solari per comprendere meglio la nostra sorgente di energia e di vita e, con gli spettri di qualità eccezionale del VLT, sono stati individuati in partenza due gemelli del Sole: 18 Scorpii, più giovane della nostra stella di 2,9 miliardi di anni, e HIP 102152, situato nella costellazione del Capricorno con una età di 8,2 miliardi di anni.
L'attenzione si è spostata subito sul secondo gemello per capire meglio il futuro della nostra stella e risolvere il mistero del contenuto di litio nelle stelle.

Ciclo di vita di una stella simile al Sole. Credit:ESO/M.Kommesser
Il Litio si creò nel Big Bang, insieme all'idrogeno e all'elio, e per anni gli astronomi si chiedevano il perchè la quantità di litio variasse tra le stelle.
La risposta è arrivata osservando proprio HIP 102152: gli astronomi hanno trovato una forte correlazione tra l'età di una stella di tipo solare e il suo contenuto di litio; infatti il Sole contiene l'1% del Litio che era presente nel materiale da cui si è formato, mentre gemelli più giovani presentano una quantità superiore di Litio e quelli più vecchi, come HIP 102152, un contenuto più basso.
Ciò vuol dire che nel tempo le stelle distruggono in qualche modo il litio, riducendo sempre più la sua quantità.
Inoltre gli astronomi hanno notato che sia il Sole che HIP 102152 presentano una carenza di quegli elementi presenti in grande quantità sui meteoriti e sulla Terra.
Questo significa che, attorno a HIP 102152, è alta la possibilità della presenza di pianeti rocciosi, di tipo terrestre, poichè questi corpi, durante la loro formazione, catturano gli elementi, partendo dal grande disco di materiale che circonda la stella.
fonte: www.eso.org

lunedì 2 settembre 2013

Ribelli siriani avvistano ufo a Damasco

Da diversi mesi sentiamo parlare nei tg di cosa sta accadendo in Siria e delle armi chimiche che il presidente siriano, Bashar al-Asad, sta utilizzando nei confronti del popolo, uccidendo molte persone innocenti, soprattutto bambini.
Alcuni giorni fa però sul web è uscito un video davvero interessante in cui ci sono delle immagini dello Stato siriano che fanno riflettere sulla presenza extraterrestre nel nostro pianeta.
Il video non è stato ancora analizzato dagli esperti per sapere se si tratta di immagini false oppure no:


Nella parte iniziale del filmato possiamo notare un ufo fotografato, lo scorso 23 giugno 2013, a Damasco dai ribelli siriani,  mentre nella seconda parte ci sono altre foto su oggetti volanti che viaggiano nel cielo della capitale siriana.
Le immagini sono davvero dettagliate ma gli ufo presentano una certa somiglianza con i veicoli spaziali di Elysium, film di fantascienza uscito nei cinema lo scorso 29 agosto; si tratta dell'ennesimo fake?
fonte: misteroufo.blogpsot.it
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