Dopo aver parlato di come si sono sviluppate nel corso degli anni le materie scientifiche, oggi vi parlerò dell'elettricità e del magnetismo.
Questi due elementi erano conosciuti già dai greci che fecero importanti scoperte.
Si accorsero dell'elettricità semplicemente strofinando un pezzo di ambra con un panno di lana perchè ciò produceva delle scintille.
Inoltre individuarono due tipi di elettricità: quella resinosa (strofinando un pezzo di resina) e quella vetrosa (strofinando un pezzo di vetro) e capirono che oggetti con stesso tipo di elettricità si respingevano mentre tipi opposti si attraevano.
Per quanto riguarda, invece, il magnetismo scoprirono che i magneti naturali attraevano pezzi di ferro e presentavano due poli, polo nord e polo sud.
Successivamente nel Seicento ci fu William Gilbert che provò a trovare delle somiglianze e differenze tra l'elettricità e il magnetismo.
Le somiglianze erano la proprietà descritta prima su cosa accade tra tipi uguali ed opposti e la presenza di due tipi di elettricità e di magnetismo (polo nord e polo sud).
Le differenze, invece, erano le seguenti:
- l'elettricità si genera per attrito e si trasmette da un oggetto ad un altro, mentre il magnetismo può essere trasmesso solo da un pezzo di magnetite ad un pezzo di ferro;
- un oggetto può avere una carica di un tipo o di un altro, mentre un magnete ha sempre due poli cioè se lo spezziamo i due magneti ottenuti avranno sempre due poli.
Nel Settecento, invece, ci furono molti altri scienziati che si interessarono a questi due elementi.
Alessandro Volta |
Il primo fu Coulomb che studiò la forza elettrica che due corpi carichi esercitano l'uno sull'altro e trovò che la forza era direttamente proporzionale al prodotto delle due cariche e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
Poi ci fu l'italiano Alessandro Volta che realizzò una struttura composta da strati di rame e zinco inserendo tra questi della carta bagnata.
In questo modo l'italiano costruì una pila che produceva corrente elettrica.
Questa scoperta fu utilizzata soprattutto in chimica per esempio per elettrolizzare l'acqua e decomporla in idrogeno ed ossigeno dimostrando che l'acqua in realtà era un composto.
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