Credit Image: NASA/JPL/Cassini |
In questi ultimi anni, grazie a diverse sonde spaziali, stiamo ottenendo moltissime informazioni sui satelliti di Saturno e, dalle osservazioni fatte, sono considerati dagli scienziati come corpi molto misteriosi.
Abbiamo trattato diversi satelliti di questo pianeta come Encelado, Dione, Titano e ultimamente anche Giapeto.
Oggi, invece, vorrei parlarvi del secondo satellite più grande di Saturno ovvero Rea, scoperto dall'astronomo italiano Cassini nel 1672.
Il suo nome deriva dalla titanide Rea, la famosa madre di Zeus, Poseidone e Ade.
Il satellite presenta una bassa densità ed è composto soprattutto da ghiaccio d'acqua; l'emisfero anteriore e posteriore sono molto diversi tra loro: il primo è brillante e presenta molti crateri (diametro di 40 km), mentre l'altro è costituito da una rete di strisce chiare su fondo scuro.
Queste strisce non sono altro che la materia dei vulcani di ghiaccio quando il satellite era liquido sotto la superficie.
Tutto ciò che conosciamo di Rea proviene dalle osservazioni fatte dalla sonda Cassini in questi ultimi anni.
Pochi giorni fa, invece, sono state pubblicate nuove immagini di questo satellite scattate il 10 marzo 2012.
Una di queste è quella presente in alto ottenuta ad una distanza di 41.873 km, mentre un 'altra molto interessante è la seguente dove possiamo notare sia la superficie ghiacciata che la presenza di molti crateri:
Credit Image: NASA/JPL |
Ma la scoperta più interessante è quella del 26 novembre 2010 quando la sonda Cassini rilevò attorno a Rea una atmosfera composta da ossigeno e anidride carbonica.
La presenza dell'ossigeno fu spiegata successivamente dagli scienziati: essendo influenzata dal campo magnetico di Saturno, la superficie ghiacciata del satellite reagisce rilasciando ossigeno gassoso.
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