domenica 13 gennaio 2013

Il mistero dello Yeti

La foto scattata da Shipton 
nel 1951
Una delle tante leggende del mondo è quella dello Yeti.
Il termine Yeti deriva da yeh-teh, il termine usato da un gruppo etnico del Nepal per dire "Quella cosa là".
Con questo termine si definisce una creatura leggendaria, metà uomo e metà scimmia, che vive nelle regioni più remote del nostro pianeta, dove l'uomo e la civiltà non ha ancora sconvolto gli equilibri della natura.
Uno dei luoghi del pianeta in cui pare sia più probabile che viva uno yeti è la Siberia e si suppone che sull'Himalaya ci sia una caverna dove questa creatura ha vissuto per un po' di tempo.
Partendo dal passato, la testimonianza più importante tra le tante fornite è sicuramente quella di un alpinista inglese, Eric Shipton, che nel 1951, a 6000 metri d'altezza, ha fotografato delle enormi impronte con 5 dita e che misurava 33x20 cm.
Altra prova importante, ma successivamente analizzata e considerata un falso, è un video realizzato da due uomini americani, Patterson e Gimlin, in cui appare una figura simile a una scimmia che cammina su due gambe e che si volta verso i due che stanno effettuando le riprese: pare che quella figura sia soltanto un uomo con un costume da scimmia.
Dopo di lui, altri hanno fornito prove di particolari avvistamenti e c'è anche chi ha trovato delle reliquie dello Yeti conservate in monasteri del Tibet e del Nepal, ma le analisi hanno rivelato che si trattava di dita umane o comunque di peli di animali già catalogati.
L'ultimo studio risale all'Ottobre 2011 quando un gruppo di scienziati russi si è recato nella città di Thastagol, a 4000 km da Mosca, dove pare ci siano stati molti avvistamenti e si crede che vivano almeno 30 esemplari, rifugiati in una grotta.
In questa grotta, conosciuta come grotta di Azas, sono state ritrovate impronte, peli e rifugi di fortuna, realizzati con foglie di felce, probabilmente da qualche escursionista o cacciatore.
I peli sono stati analizzati a Roma e hanno fornito una risposta: si trattava di peli di un lupo selvatico, anche se le orme all'interno della grotta non era affatto quelle di un lupo.
Ancora una volta il mistero dello Yeti non ha superato la prova finale della scienza, ma non si esclude che, oltre a noi uomini, esistano sul nostro Pianeta altri esseri intelligenti, simili a noi, ma pur sempre differenti, una sorta di anello mancante nella storia dell'evoluzione dell'uomo che non è stato ancora classificato.


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