Nel corso degli anni gli astronomi si sono interessati molto ad un ammasso globulare non molto famoso, NGC 6362.
E' situato nella costellazione australe dell'Altare e venne individuato, per la prima volta, nel 1826 dall'astronomo James Dunlop, con un telescopio da 22 centimetri dall'Australia.
Pochi giorni fa il WFI (Wide Field Imager) e l'Hubble Space Telescope ci hanno fornito due immagini interessanti di NGC 6362: la prima mostra l'intero ammasso che si staglia sul ricco sfondo di stelle della Via Lattea, mentre nella seconda appare la zona centrale di NGC 6362.
L'immagine di sinistra è quella del WFI mentre l'altra è dell'Hubble. Credit: ESO |
Analizzando le immagini notiamo moltissime stelle giallastre che hanno vissuto gran parte della propria vita e che si sono trasformate poi in giganti rosse.
Ma nell'ammasso sono ancora in atto delle curiose attività stellari: NGC 6362 presenta molte blue stragglers (vagabonde blu) ovvero stelle vecchie che appaiono sospettosamente giovani.
Queste stelle si sono formate ben 10 miliardi di anni fa e nonostante tutto si presentano più luminose (e quindi più massicce) di quello che dovrebbero essere dopo miliardi di anni di evoluzione stellare.
Le stelle blu sono molto calde e quindi consumano velocemente il proprio combustibile; se queste stelle si fossero formate davvero 10 miliardi di anni fa, si sarebbero già spente.
Dopo molti studi, gli astronomi hanno scoperto il segreto dell'aspetto giovanile delle vagabonde blu; ci sono due teorie: collisioni e fusione tra stelle o trasferimento di materiale tra due compagne.
L'idea di fondo di queste teorie è che le stelle non sono nate grandi come le vediamo oggi, ma avranno avuto, ad un certo punto della loro esistenza, un'iniezione di materiale extra che ha permesso alle vagabonde blu di vivere più tempo.
fonte: www.eso.org
Nessun commento:
Posta un commento