Venerdì 31 ottobre il direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell'Università di Firenze, Stefano Mancuso, presenterà al pubblico un progetto interessante chiamato Jellyfish Barge.
Si tratta in parole povere di una serra che galleggia sul mare e che servirà in futuro per far fronte alla scarsità di alcune risorse, come la terra coltivabile e l'acqua dolce.
Questo sistema, di 9,5 metri per 9,5 e 3,5 metri di altezza, permette di produrre giorno per giorno 200 litri di acqua dolce e una quantità di alimenti sufficiente a sfamare due persone.
Ecco una sintesi dell'intervista di Mancuso:
"Nel 2050 la popolazione aumenterà così tanto che la terra non ci basterà più ed il consumo attuale di acqua dolce, pari al 70%, dovrà ridursi notevolmente nei prossimi anni.
Questi sono alcuni motivi per cui l'uomo deve trovare soluzioni alternative e una di queste è proprio Jellyfish Barge.
Questo sistema ci aiuterà a produrre alimenti senza utilizzare il suolo e acqua dolce, visto che la serra poggia su una zattera di legno ancorata in mare e, per nutrire le piante, dissala l'acqua marina.
Ciò viene fatto attraverso un sistema di vasche chiuse che effettuano l'evaporazione dell'acqua: successivamente questo vapore viene condensato in serbatoi subacquei, ottenendo infine acqua dolce.
Quest'acqua, però, deve possedere alcuni sali utili alle piante che vengono poi aggiunti immettendo un 15% di acqua marina.
Tutte queste operazioni vengono gestite da una centralina e da un sistema di pompe alimentate da un pannello solare e da accumulatori, il cui compito è quello di trasformare in energia il movimento delle onde.
Gli alimenti che si possono ottenere da Jellyfish Barge sono vari, come radicchio, pomodori, cetrioli, peperoni e melanzane, ma in futuro ne aggiungeremo altri, come la rucola o il finocchio di mare".
Il vantaggio di questo progetto è che non produce nè immissioni nè rifiuti e verrà presentato all'Expo 2015 con l'obiettivo di cercare nuovi clienti per iniziare una produzione su larga scala.
fonte: ilvenerdì di Repubblica
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